Trovati 5 documenti.
Risultati da altre ricerche:
Per ricercare i libri e i documenti multimediali posseduti dalle biblioteche delle Rete 5 usa il box di ricerca che trovi sotto.
Trovati 5 documenti.
Risultati da altre ricerche:
L'artefice / Jorge Luis Borges ; edizione con testo a fronte a cura di Tommaso Scarano
Milano : Adelphi, 2016
Abstract: «Un giorno il mio amico Carlos Frías, di Emecé, mi chiese un nuovo libro per la serie della mia cosiddetta opera completa. Risposi che non avevo nulla da dargli, ma Frías insistette, dicendo: “Ogni scrittore ha un libro da qualche parte, se soltanto si dà la pena di cercarlo”. Una domenica oziosa, frugando nei cassetti di casa, scovai delle poesie sparse e dei brani di prosa ... Questi frammenti, scelti e ordinati e pubblicati nel 1960, divennero L'artefice». Così, con somma sprezzatura, Borges racconta la genesi di quello che è forse il libro più ricco e personale della sua maturità, quello in cui la sua scrittura raggiunge una misura e una classicità destinate a rimanere insuperate. Qui il lettore troverà alcuni degli scritti che meglio esprimono il sentimento borgesiano dell'esistenza, il suo continuo interrogarsi sul mistero dell'identità, della realtà, del tempo e, naturalmente, sull'essenza della parola e della letteratura.
La rosa profonda / Jorge Luis Borges ; a cura di Tommaso Scarano
Milano : Adelphi, 2013
Abstract: Nell'ottobre del 1973, per esprimere il suo dissenso nei confronti di Perón appena tornato al potere, Borges abbandona l'incarico di direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires; contemporaneamente le condizioni di salute di sua madre, Leonor, cominciano a declinare in maniera inesorabile: morirà nel 1975, dopo una lunga agonia. A questo arco temporale (1972-1975, tranne uno risalente al 1970) appartengono i trentasei testi poetici radunati in La rosa profonda, sui quali, non a caso, il senso della fatalità e di un destino «di brevi gioie e lunghe sofferenze» – strumento di un Altro imperscrutabile – sembra gettare un'ombra lunga: «Le pedine d'avorio sono estranee / all'astratta scacchiera, come la mano / che le muove». I sogni appaiono ormai incubi giunti da «un passato di mito e di caligine», gli specchi sono malefici che osano accrescere la somma delle cose che siamo – né offre scampo la cecità –, e l'oblio minaccia di trasformare il passato in una soffitta stipata di arnesi inutili. L'unica possibile memoria, memoria ubiqua, è la poesia, capace di restituire alle parole comuni la «magia che ebbero / quando Thor era nume e strepito, / tuono e preghiera», di serbare intatte le antiche battaglie di Gram, Durendal, Joyeuse, Excalibur, di creare la realtà, di dire meglio di noi stessi ciò che siamo. Durano nel tempo, del resto, «solo le cose / che non furono del tempo».
La cifra / Jorge Luis Borges ; a cura di Domenico Porzio
Milano : Mondadori, 1988
Oscar poesia ; 33
9. ed
Milano : Bur, copyr. 1980, rist. 2000
BUR ; L289