Abstract: Sono sessanta gli anni che ci separano dal 9 ottobre 1963, la notte del disastro della diga del Vajont. Erano le 22.39 quando milioni di metri cubi di roccia e terra precipitarono in pochi istanti nell’acqua, e l’onda immensa si alzò nel cielo e annientò in pochi minuti migliaia di vite, paesi interi, storie e tradizioni secolari. Sessant’anni è anche la vita di un uomo al quale sono accadute tante cose: i giochi da ragazzino al torrente, le gite scolastiche, i libri d’avventura letti, e poi l’amore, i figli, gli amici, tutto questo dentro quarant’anni di fabbrica di cui molti vissuti nella zona industriale di Longarone, all’ombra della diga, uno scudo chiaro che però è una lapide, ancora piantata lì, in mezzo alle montagne. Il saldatore del Vajont racconta questo tempo, attraverso l’esperienza di una visita guidata all’impianto idroelettrico – la centrale nella grotta di Soverzene, le gallerie, il corpo della diga, il coronamento, la frana del Monte Toc –, un viaggio che fa riemergere nel protagonista i ricordi della sua giovinezza contadina, memorie di famiglia e di paese, confidenze di colleghi che al Vajont hanno avuto vittime, accanto a immagini nitide e corporee della vita di cantiere e di capannone, dove la materia viene rimodellata: il calcestruzzo, la malta, la saldatura, e ancora attrezzi, ponteggi, tecniche, un fare concreto, faticoso e moderno, che ha soppiantato il lavoro millenario, massacrante, di uomini e donne sui prati ripidi, con le bestie, nelle valli alpine e sulle montagne. Scorrendo le pagine, man mano che i fili e i nodi della memoria vengono rinsaldati, si comprende che le costruzioni umane sono simboli tragici. Tutta la perizia, i calcoli, il metallo, la sabbia, i sacchi di cemento accatastati e trasportati verso i cantieri, le migliaia di ore di lavoro di operai e artigiani abili, tutto quell’entusiasmo di partecipare a un’impresa: tutto è finito in pochi minuti. Il saldatore del Vajont ci accompagna al di qua e al di là di uno dei “prima e dopo” della storia d’Italia, narrando l’epica della costruzione, l’idea di un’Italia all’avanguardia nelle opere pubbliche e nella potenza industriale, e infine il disastro, le morti, la distruzione irrimediabile, e ciò che resta, oggi.
Titolo e contributi: Il saldatore del Vajont / Antonio G. Bortoluzzi
Pubblicazione: Venezia : Marsilio, 2023
Descrizione fisica: 129 p. ; 22 cm
Serie: Romanzi e racconti
EAN: 9788829719563
Data:2023
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 11 copie, di cui 8 in prestito.
Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Selvazzano Dentro | G 853.92 BOR | SEL-35681 | In prestito | 22/12/2023 | |
Cadoneghe | G 853.92 BOR | CAD-31658 | In prestito | ||
Cervarese Santa Croce |
G 853.9 BOR
(Ristampa: 2023) |
CER-13173 | In prestito | 22/12/2023 | |
Ponte San Nicolò | G 853.92 BOR | PSN-46063 | In prestito | 23/11/2023 | |
Albignasego | G 850 BOR | ALB-34155 | In prestito | 12/12/2023 | |
Conselve | G 853.92 BOR | CON-35041 | In prestito | ||
Cartura | G 853.92 BOR | CAR-10035 | Su scaffale | Novità locale 60gg | |
Arre | G 853.9 BOR | ARR-8021 | In prestito | 26/12/2023 | |
Campodarsego | G 853 BOR | CAM-39637 | Su scaffale | Novità locale 60gg | |
Bovolenta | G 853.92 BOR | BOV-13797 | In prestito | 28/12/2023 | |
San Pietro in Gu | G 853.92 BOR | SPG-19097 | Su scaffale | Novità locale 60gg |
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