Giornata delle vittime dell'immigrazioneIl 3 ottobre 2016 si consumò nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa, una delle più gravi stragi di migranti. 368 morti accertati, circa 20 dispersi presunti, 155 superstiti, di cui 41 bambini.

Quell'incidente, ha ricordato il sindaco dell'isola Giusi Nicolini, "portò il presidente della Commissione Ue Juncker a venire qui a dire 'Mai più morti nel Mediterraneo'". Ma da allora "sono morte altre 11mila persone, 3.500 solo nel 2016".

Questa bibliografia vuole essere un contributo alla conoscenza di un fenomeno che non si può ignorare. Come sempre compito delle biblioteche e dei bibliotecari non è schierarsi a favore di una posizione o di un'altra, ma di offrire strumenti di conoscenza e di approfondimento per potersi formare un'opinione consapevole. Come previsto dal codice deontologico dei bibliotecari, essi acquistano i libri cercando di rappresentare il più ampio ventaglio di posizioni, senza per questo sentirsi obbligati a garantire una perfetta corrispondenza numerica. In altri termini, nella scelta devono tener conto anche di altri criteri quali l'importanza degli autori, l'autorevolezza della casa editrice, la maggiore o minore presenza nel mercato editoriale di un certo orientamento.

 

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× Data 2018
× Soggetto Profughi : Bambini - Assistenza - Italia - Memorie
× Target di lettura Adulti, generale

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Le stelle di Lampedusa
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Libri Moderni

Bartolo, Pietro

Le stelle di Lampedusa : la storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi / Pietro Bartolo ; con la collaborazione di Giacomo Bartolo

Milano : Mondadori, 2018

Strade blu

Abstract: Quando Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, vide Anila per la prima volta rimase di sasso. Quella bambina non avrà avuto più di dieci anni. Che cosa ci faceva una creatura così piccola, da sola, in una nave piena di naufraghi disperati? Di solito, ragionò, i bambini di quell'età arrivano qui in Italia accompagnati dai genitori, o da un amico di famiglia o da qualche altro adulto conosciuto lungo il viaggio. Allo stupore di quel primo istante seguì una certezza: l'arrivo a Lampedusa per Anila non era la fine di un lungo viaggio ma solo una tappa intermedia, un nuovo punto di partenza verso il suo vero obiettivo, trovare la mamma «da qualche parte in Europa» e salvarla. Da tutto. Dalla prostituzione, dal vudù africano che la teneva in scacco, dalla non meno malefica burocrazia occidentale, ma soprattutto dai suoi stessi sensi di colpa. Pietro Bartolo accetta di accompagnare Anila lungo questo suo nuovo percorso. E, attraverso i suoi occhi neri e profondissimi, si proietta dentro l'interminabile incubo dei tanti migranti bambini che negli anni sono arrivati - da soli - sulle coste italiane: la miseria di Agades, la traversata del deserto, gli orrori delle carceri libiche, il terrore del naufragio nelle acque gelide di un Mediterraneo invernale e ostile. A metà strada esatta tra un romanzo di formazione e un documentario, queste pagine ci permettono di toccare con mano, di scoprire in prima persona che cosa c'è davvero dall'altra parte dell'«allarme immigrazione», quello che troviamo rilanciato negli slogan più beceri di questo medioevo permanente in cui la politica ci ha catapultati. Un libro per capire l'importanza di essere testimoni. Perché, alla fine, l'unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest'epoca è quello dell'incomprensione e della stupidità.